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Libretto assegni non consegnato al nuovo amministratore

Libretto assegni non consegnato al nuovo amministratore in occasione del passaggio di consegne

Cass. pen., Sez. II, 06/12/2022, n. 4821 (dep. 03/02/2023)

L’amministratore uscente non consegnava al nuovo incaricato, nell’ambito del passaggio delle consegne, il libretto assegni riferito al conto corrente condominiale. A distanza di quasi quattro anni dalla cessazione dell’incarico, l’ex amministratore utilizzava come forma di pagamento alcuni di questi assegni indebitamente trattenuti.

La Corte di Cassazione precisa che il delitto di appropriazione indebita è reato istantaneo che si consuma con la prima condotta appropriativa, nel momento in cui l’agente compie un atto di dominio sulla cosa con la volontà espressa o implicita di tenere questa come propria.

Con particolare riferimento ai titoli di credito, la giurisprudenza di legittimità già da tempo ha avuto occasione di sottolineare che il delitto di appropriazione indebita si consuma nel momento in cui insieme all’elemento soggettivo concorre un atto di disposizione del bene. In altre parole, non è sufficiente per la configurabilità del reato la sola intenzione di convertire il possesso in dominio, ove poi ciò non sia concretamente avvenuto.

Occorre pertanto l’interversione nel possesso, ovverosia il mutamento dell’atteggiamento con il quale il soggetto detiene la cosa: prima ne riconosce la altrui titolarità, poi si comporta da titolare egli stesso della cosa.

Nel caso di appropriazione di titoli di credito, tale condizione si realizza con il porre in circolazione i titoli stessi, perché solo in tal modo ed in quel momento si manifesta la volontà del possessore di invertire il titolo del possesso per trarre dalla cosa un ingiusto profitto.

Per questa ragione la Corte colloca la consumazione del reato non nel momento della mancata restituzione del carnet dei titoli di credito, ovvero all’atto del passaggio delle consegne al nuovo amministratore, ma nel momento in cui l’imputato ha deciso di utilizzare gli assegni e di metterli in circolazione, agendo come se ne fosse il titolare.

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