Il contratto di locazione è un documento fondamentale stipulato tra il proprietario e l’affittuario e la registrazione è obbligatoria se la durata del contratto supera i 30 giorni. La registrazione del contratto di locazione va effettuata dal proprietario entro 30 giorni dalla sottoscrizione e comunicata all’affittuario ed eventualmente all’amministratore di condominio entro 60 giorni. Sono disponibili 3 modalità per la registrazione del contratto presso l’Agenzia delle Entrate: cartacea, telematica o tramite un soggetto terzo.
Registrazione del contratto in forma cartacea In caso di registrazione cartacea del contratto di locazione bisogna dotarsi del modello RLI 2019 e recarsi presso l’Agenzia delle Entrate. Inoltre è necessaria un’imposta di bollo da 16 euro ogni 100 righe del contratto, la ricevuta del pagamento dell’imposta di registro tramite il modello F24 elide, 2 copie del contratto ed eventuali documenti aggiuntivi.
Registrazione del contratto in via telematica La registrazione in modalità telematica è obbligatoria per chi possiede più di 10 immobili e per gli agenti immobiliari, mentre è opzionale per gli altri soggetti. Per sottoscrivere un contratto di locazione sul web bisogna registrarsi ai servizi Fisconline/Entratel per accedere al programma RLI, che consente di pagare le imposte di bollo e di registro direttamente online.
Registrazione del contratto tramite terzi L’ultima modalità di registrazione prevede l’intervento di un soggetto terzo che può essere un commercialista, un’associazione di categoria o un CAF, i quali si impegnano con una dichiarazione datata e sottoscritta a registrare il contratto ed effettuare i pagamenti richiesti entro i tempi prestabiliti.
I costi del contratto di locazione variano a seconda dell’immobile mentre l’imposta di registro, equamente divisa al 50% tra proprietario ed affittuario, è:
Per i contratti di locazione a canone concordato di immobili collocati in un comune ad elevata tensione abitativa è prevista una riduzione del 30% della base imponibile sulla quale calcolare l’imposta di registro.
Se il contratto di locazione è pluriennale ci sono 2 opzioni: pagare l’imposta dovuta per tutta la durata del contratto al momento della registrazione (in tal caso si ha diritto ad uno sconto), oppure pagare una quota anno per anno entro 30 giorni dalla scadenza della precedente annualità.
Cedolare secca: una soluzione interessante Al momento della stipula del contratto si può optare per il regime della cedolare secca che permette di non pagare l’imposta di bollo e di registro, tuttavia non è possibile aggiornare il canone di locazione durante la durata del contratto. La cedolare secca è un’opzione valida per gli immobili che rientrano nelle categorie catastali da A1 ad A11, fatta eccezione per l’A10, adibiti ad uso abitativo. I locali commerciali, per aderire al regime della cedolare secca, devono rientrare nella categoria catastale C/1 ed avere una superficie non superiore ai 600 mq. Con la cedolare secca quando si calcola l’imposta sostitutiva bisogna applicare un’aliquota del 21% sul canone di locazione annuo.
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La locazione é il contratto con il quale una parte (locatore) concede ad un’altra parte (locatario o conduttore) l’uso di un bene mobile o immobile in cambio di un corrispettivo in denaro per un determinato periodo di tempo.
A seconda della destinazione del bene che viene dato in affitto, i contratti possono essere ad uso abitativo o ad uso diverso.
I contratti ad uso abitativo hanno come oggetto immobili che vengono locati con lo scopo di essere abitati dal conduttore o dalla sua famiglia; ne esistono diverse tipologie e piú precisamente:
I contratti ad uso diverso da quello di abitazione hanno come oggetto la locazione di immobili in cui si praticano attivitá:
Il contenuto dei contratti di locazione puó variare a seconda della tipologia di contratto che si sceglie di stipulare e degli accordi presi tra le parti, vi sono peró alcuni elementi che vanno obbligatoriamente indicati pena la nullitá della sottoscrizione e sono:
La registrazione del contratto di locazione di un immobile abitativo è obbligatoria se la sua durata è superiore a 30 giorni complessivi nell’anno o se formato per atto pubblico o scrittura privata autentica.
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